Prakriti e Purusha
(questi due tattva) sono indissociabili. Formano la realtà non-duale. Prakriti, potenza o natura, è la Dea, alleata a Purusha, Shiva, l'ordinatore.
Prakriti è la sostanza dell'universo, il suo midollo, la sua fondamentale potenza. Tutto ciò che vive è intessuto da questo elemento. Qualunque sia la forma o il colore, il disegno, lo spessore, la grandezza della pezza intessuta, è sempre dalla matassa di Prakriti che si forma ogni cosa. Tutto non è che trama costituita dall'energia primaria di Prakriti, i disegni si evolvono, cambiano, spariscono, ritornano sotto altre forme, ma la matassa che si srotola senza sosta per permettere alla forma di gioire della sua divina libertà è costante.
Se si conserva questa immagine del tessitore, Purusha è il tessitore stesso, senza la matassa non potrebbe produrre. La matassa da sola non potrebbe prendere forma. Purusha è dunque il principio che penetra la matassa e le dà una forma particolare. L'uno non può esistere senza l'altro. Che le cose siano percettibili o velate, Purusha ne è l'ordinatore…
(tratto da Tantra - l'iniziazione di un occidentale all'amore assoluto di Daniel Odier)